SPID è l’acronimo di Sistema Pubblico di Identità Digitale: il servizio basato su credenziali e password univoche che consente a ogni cittadino di avere una propria identità digitale, da utilizzare per accedere a moltissimi servizi online di Pubbliche Amministrazioni e imprese private.
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SPID: la storia e qualche numero
Nel 2013 in Parlamento viene proposta la realizzazione di un sistema unico per l’identificazione degli utenti. L’obiettivo era chiarissimo: semplificare la vita a cittadini e imprese nelle loro relazioni con la Pubblica Amministrazione e con i fornitori di servizi privati.
L’idea era quella di superare la creazione di account e password sempre diversi e rendendo tutto anche più comodo grazie agli smartphone che, allora, stavano diventando sempre più popolari.
Il progetto prende ufficialmente forma nel 2015: in quell’anno l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio (l’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale) stabilisce una serie di regole tecniche e attuative e definisce un primo elenco di gestori accreditati, cioè soggetti abilitati al rilascio delle nuove identità.
Il sistema è formalmente varato nel 2016, ma dal 2020 il DL “Semplificazione e innovazione digitale” lo impone alle Pubbliche Amministrazione come unico metodo di identificazione per l’accesso ai servizi digitali.
Come funziona SPID
Grazie all’interazione di diversi attori, ognuno con un ruolo specifico:
– Identity Provider: gestori accreditati dall’AgID, che identificano in modo certo utente, creando e garantendo la sua identità digitale. Come InfoCamere.
– Service Provider: organizzazioni, pubbliche e private, che richiedono l’autenticazione con SPID agli utenti fruitori dei loro servizi online.
– Utenti: titolari di identità digitale SPID, che l’utilizzano per fruire dei servizi digitali di Pubbliche Amministrazioni e imprese private.
– AgID: organismo di vigilanza, che gestisce l’accreditamento degli Identity Provider e ne monitora l’operato.
– Gestori di attributi qualificati: soggetti che attestano le possibili informazioni aggiuntive che arricchiscono le identità SPID.
A questi si aggiunge il Garante per la protezione dei dati personali per assicurare la piena conformità al GDPR.
Utilizzare lo SPID nei siti web delle Pubbliche Amministrazioni
I casi sono tanti, ecco qualche esempio di Enti Pubblici che prevedono lo SPID come modalità di accesso ai loro portali e servizi:
– INPS
– INAIL
– Agenzia delle Entrate
– Registro Imprese
– Equitalia
– ACI
– AgCOM
– MIUR
E a questi si aggiungono molte organizzazioni territoriali, quali:
– Comuni
– Città metropolitane
– Regioni
– Comunità montane
– ASL
– Camere di Commercio
– Aziende per il trasporto locale
In tutti i casi, basta scegliere “Entra con SPID” ogni volta che un portale offre l’opzione e inserire le proprie credenziali.
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