“Vuoi vedere che noi italiani siamo davvero molto più avanti?
Rispetto ai francesi e non solo…” No, non è l’affermazione di un tifoso azzurro durante gli Europei di calcio.
È solo la considerazione, scherzosa ma non troppo, di un imprenditore, cofondatore e amministratore di una società di consulenza nel marketing: una piccola impresa di servizi, con pochi soci professionisti che operano da Roma, Milano e Torino. Una battuta che si riferiva a una sua recente esperienza.
Pochi giorni prima, il CEO di un’azienda francese in procinto di diventare cliente, gli aveva chiesto: “Firmiamo l’accordo digitalmente evitando l’invio di copie cartacee?”
“Ça va sans dire!” era stata la risposta, ignorando però l’imminente sorpresa nel contratto in arrivo via email.
La firma “digitale” del manager transalpino non era altro che la scansione “incollata” del suo autografo.
Valore legale? Zero.
Ne seguiva un inevitabile scambio su cos’è e come funziona la firma digitale, come firmare un pdf e come, grazie alla normativa eIDAS, sia in Europa un atto equivalente alla firma tradizionale.
“Incredibile. Ormai, con la maggioranza dei nostri clienti e fornitori in Italia, non dobbiamo più nemmeno chiarire certi aspetti…”
Firma Digitale: ambiti di utilizzo per le società di consulenza
Come nella migliore sceneggiatura di uno spot pubblicitario, per ribadire il concetto, il nostro imprenditore e consulente di marketing iniziava a elencare tutte le occasioni in cui – soltanto nei 2-3 mesi precedenti – si era avvalso dei servizi di Firma Digitale.
Per sottoscrivere:
- – il verbale d’assemblea dei soci svolta on-line
- – il contratto di noleggio a lungo termine delle vetture aziendali
- – gli ordini d’acquisto dei clienti per diversi servizi da erogare
- – un NDA prima di ricevere l’incarico di lancio di un nuovo prodotto
- -l’autorizzazione di un impegno di spesa il cui importo, da statuto, esigeva la firma di più soci
- – il modello Isa 2021 (ex studio di settore) opportunamente compilato e da restituire al commercialista
- – l’accordo di partnership con una consultancy firm spagnola (“fortunatamente non tutti all’estero sono come il nostro cliente francese …”) per integrare reciprocamente i servizi
- – l’autorizzazione al commercialista per la trasmissione telematica della LIPE, cioè la comunicazione trimestrale delle liquidazioni IVA
- – le Certificazioni Uniche dei redditi di dipendenti e dei lavoratori autonomi che collaborano con l’azienda (in qualità di Sostituto d’imposta)
- – la polizza sanitaria integrativa per i rischi da pandemia
- – gli attestati di frequenza rilasciati ai partecipanti dei corsi di formazione in marketing organizzati dalla società
Insomma, un uso praticamente quotidiano di tutti i servizi offerti dalla Firma Digitale. Come ormai accade nelle imprese, non solo di consulenza e di qualsiasi dimensione.
Anche in questo, e non solo nel calcio, noi italiani possiamo dire di essere i Campioni d’Europa!
Un primato frutto di una lunga tradizione, come dimostra ID InfoCamere, la Firma Digitale garantita dalle Camere di Commercio.
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